autorità di bacino ENERSTAR

AUTORITA' DI BACINO DISTRETTUALI


autorità bacino appennino settentrionale ENERSTAR
autorità bacino appennino settentrionale ENERSTAR

Il Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale è stato individuato con il Decreto Legislativo 152/2006, ai sensi delle indicazioni della Direttiva 2000/60/CE.
Con la Legge n. 221/2015 il territorio di riferimento del Distretto Idrografico dell’Appennino Settentrionale è stato modificato e comprende i bacini liguri, il bacino del Magra, il bacino dell’Arno, quello del Serchio e tutti i bacini toscani dal Carrione all’Albegna, con esclusione del bacino del Fiora.

Il territorio del Distretto attuale interessa 3 regioni la Toscana la Liguria e marginalmente l’Umbria.

Sono state soppresse le seguenti Autorità di Bacino nazionali, interregionali, regionali che interessavano il territorio del Distretto dell’Appennino Settentrionale:

Autorità di Bacino del Fiume Arno bacino nazionale
Autorità di Bacino del Fiume Serchio bacino nazionale
Autorità di Bacino del Fiume Magra bacino interregionale
Autorità di bacino Liguria bacino regionale
Bacino Regionale Toscana Nord bacino regionale
Bacino Regionale Toscana Costa bacino regionale
Bacino Regionale Ombrone Grossetano bacino regionale



autorità bacino fiume po ENERSTAR
autorità bacino fiume po ENERSTAR

Territorio

A seguito della seduta della  Conferenza Istituzionale Permanente  del 23 maggio 2017 è diventata operativa l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po che subentra alla già autorità di bacino del fiume Po alla quale vengono annessi i Bacini interregionali del Reno, del Fissero-Tartaro-CanalBianco, del Conca-Marecchia e i bacini regionali Romagnoli.

Il bacino idrografico del Po interessa il territorio di Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Marche, Veneto e si estende anche a porzioni di territorio francese e svizzero.

Vi sono Comuni il cui territorio ricade interamente nel Distretto del Fiume Po e, lungo la delimitazione del Distretto, Comuni con porzioni più o meno grandi ricadenti solo in parte nel Distretto.

In larga parte la perimetrazione dell’ambito di competenza coincide con il confine del bacino idrografico. Le differenze sono state introdotte per tenere conto di particolari esigenze amministrative. Ad esempio i Comuni italiani al confine nazionale sono interamente compresi nell’ambito dell’Autorità di bacino del fiume Po anche se presentano porzioni di territorio in altri bacini.

Dati generali sul bacino del Po
Superficie in territorio italiano: 82.788 Km²
Superficie complessiva: 86.859 Km²
Aree interessate: Regioni Piemonte,Valle d’Aosta, Liguria, Marche, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana e Provincia Autonoma di Trento.



autorità bacino appennino centrale ENERSTAR
autorità bacino appennino centrale ENERSTAR

L'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Centrale è un ente pubblico non economico istituito ai sensi dell'art. 63 del D.Lgs. 152/2006.

 

L'Autorità di bacino, nell'ambito delle finalità previste dalla legge, volte ad assicurare la difesa del suolo, il risanamento idrogeologico, la tutela quantitativa e qualitativa della risorsa idrica,  provvede principalmente:

  • Elaborare il Piano di bacino distrettuale ed i programmi di intervento;
  • Esprime pareri sulla coerenza con gli obiettivi del Piano di bacino dei piani e programmi dell'Unione europea, nazionali, regionali e locali relativi alla difesa del suolo, alla lotta alla     desertificazione, alla tutela delle acque e alla gestione delle risorse idriche.

Dette competenze sono esercitate nell'ambito territoriale del distretto idrografico, identificato dalla legge quale area di terra e di mare, costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi e dalle rispettive acque sotterranee e costiere che costituisce la principale unità per la gestione dei bacini idrografici.

 

Il bacino idrografico è il territorio nel quale scorrono tutte le acque superficiali attraverso una serie di torrenti, fiumi ed eventualmente laghi per sfociare al mare in un'unica foce, a estuario o delta.

Con la legge n. 221 del 28 dicembre 2015 (art. 51, comma 5, lettera d) è stata stabilita l'attuale superficie totale del distretto, pari a Kmq. 42.506.



autorità bacino alpi orientali ENERSTAR
autorità bacino alpi orientali ENERSTAR

L’Autorità di Distretto delle Alpi Orientali opera sui bacini idrografici nelle regioni Friuli Venezia Giulia e Veneto, nelle Province Autonome di Trento e di Bolzano, nonché su alcuni bacini transfrontalieri al confine con Svizzera, Austria e Slovenia.

 

L’ambito territoriale copre circa 40.000 km2, in cui vivono indicativamente 7 milioni di abitanti.

Al Distretto delle Alpi orientali appartengono 13 BACINI IDROGRAFICI:

il bacino idrografico dell’Adige, già bacino nazionale;
i bacini idrografici dell’Isonzo, del Tagliamento, del Livenza, del Piave e del Brenta - Bacchiglione, già bacino nazionale;
il bacino idrografico del Lemene, già bacino interregionale;
il bacino dello Slizza (ricadente nel bacino del Danubio), del Levante, quello dei tributari della Laguna di Marano-Grado, quello della pianura tra Piave e Livenza, quello del Sile e quello scolante della Laguna di Venezia, già bacini regionali.

 



autorità bacino appennino meridionale ENERSTAR
autorità bacino appennino meridionale ENERSTAR

Con D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. sono state soppresse le Autorità di Bacino di cui alla ex L.183/89 e istituite, in ciascun distretto idrografico, le Autorità di Bacino Distrettuali. Ai sensi dell'art. 64, comma 1, del suddetto D.lgs. 152/2006, come modificato dall'art. 51, comma 5 della Legge 221/2015, il territorio nazionale è stato ripartito in 7 distretti idrografici tra i quali quello dell'Appennino Meridionale, comprendente i bacini idrografici nazionali Liri-Garigliano e Volturno, i bacini interregionali Sele, Sinni e Noce, Bradano, Saccione, Fortore e Biferno, Ofanto, Lao, Trigno ed i bacini regionali della Campania, della Puglia, della Basilicata, della Calabria, del Molise.

Il territorio presenta una morfologia eterogenea, da montuosa a collinare, con ampie pianure come il Tavoliere delle Puglie (seconda pianura più estesa della penisola italiana), la Piana di Metaponto, la Piana di Sibari, la Piana di Gioia Tauro, la Piana Campana, la Piana del Sacco, la Piana del Fucino e la Piana Venafrana. La catena appenninica che attraversa il Distretto da nord a sud lo divide nei due versanti tirrenico e adriatico e comprende l'Appennino Meridionale e parte dell’Appennino Abruzzese. La complessità della strutturazione propria della catena appenninica si traduce, nel territorio in argomento, in una notevole variabilità delle caratteristiche litologiche e di permeabilità, condizionando la distribuzione e la geometria delle strutture idrogeologiche e lo schema di circolazione idrica sotterranea a piccola ed a grande scala.



autorità bacino sardegna ENERSTAR
autorità bacino sardegna ENERSTAR

L’Autorità di Bacino Regionale della Sardegna è stata istituita con la Legge regionale n.19 del 6 Dicembre 2006, al fine di perseguire l’unitario governo dei bacini idrografici e indirizzare, coordinare e controllare le attività conoscitive, di pianificazione, di programmazione e di attuazione che hanno come finalità:
a) la conservazione e la difesa del suolo da tutti i fattori negativi di natura fisica e antropica
b) il mantenimento e la restituzione ai corpi idrici delle caratteristiche qualitative richieste per gli usi programmati
c) la tutela delle risorse idriche e la loro razionale utilizzazione
d) la tutela degli ecosistemi, con particolare riferimento alle zone d’interesse naturale, forestale e paesaggistico e alla promozione di parchi fluviali, ai fini della valorizzazione e del riequilibrio ambientale.



autorità bacino sicilia ENERSTAR
autorità bacino sicilia ENERSTAR

L'Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia è stata istituita con l'art. 3 della legge regionale 8 maggio 2018 n. 8 , presso la Presidenza della Regione, quale dipartimento della Presidenza della Regione.

L'Autorità di bacino ha il compito di assicurare la difesa del suolo e la mitigazione del rischio idrogeologico, il risanamento delle acque, la manutenzione dei corpi idrici, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico e la tutela degli aspetti ambientali nell'ambito dell'ecosistema unitario del bacino del distretto idrografico della Sicilia.